Oggi si ricomincia, chi vuole andare a piedi, chi preferisce la bici e chi insiste per fare il tragitto comodo e puntuale in automobile. Il viavai in bagno è il primo sintomo di agitazione collettiva, il caos in cucina e la mezza colazione consumata di fretta, i letti fatti di corsa e senza cura sono la prova che i ragazzi oramai hanno la testa altrove. Non c’è più tempo per i consigli, ma un “in bocca al lupo” non si nega a nessuno. Domani sarà un altro giorno, si ricomincia con i compiti, le carte Magic, le note sui diari, i libri dimenticati sui banchi, la febbre a 40, le poesie, i saggi, le feste di compleanno a go go, il consiglio di classe dei genitori preoccupati per il cibo della mensa, le corse affannate per il karate, la ginnastica artistica, la piscina e la spesa inutile. Non c’è dubbio, il mestiere di genitore è molto difficile e spesso anche divertente, ma essere figli oggigiorno è diventato impegnativo e stressante. Nella fretta si sono scordati un “buono mensa”, due astucci, una spilla per i capelli, i fazzoletti di carta, le chiavi di casa e, soprattutto, sono usciti senza salutarmi. Offeso, guardo il caos che regna in casa e mi sfogo con gli avanzi della colazione e penso che stasera non mi resterà che dichiarare sciopero della cucina. Ora, però, non ho tutto il tempo per organizzare una protesta spettacolare, dovrei anche andare a lavorare, ma prima mi faccio un giro di rapina nelle vicinanze delle scuole, i ragazzi sono diventati così irritabili che è meglio non provocarli.